La citazione di “Cronaca vera” nel primo capolavoro della Trash-O-Matik “Espettorare è un po’ morire” ha provocato eccitazione nei redattori e nel direttore del celeberrimo settimanale, i quali hanno pensato bene di omaggiare a loro volta la nostra casa di produzione con tanto di intervista, foto, frizzi e lazzi. “Cronaca vera” è stata colpita da una sorta di sindrome di Stoccolma senza istruire alcun processo di Norimberga alle nostre nobili intenzioni.
E' bello poter affermare senza tema di smentite che oggi la Trash-O-Matik è famosa dai parrucchieri alle Ande, data la capillare diffusione della rivista tra i coiffeur e tra gli emigrati italioti in Sudamerica. Sentivamo nel nostro intimo, soprattutto durante i nostri workshop in Carinzia, che i tempi fossero maturi per veicolare il nostro messaggio attraverso uno dei due settimanali più venduti nella penisola, ma non potevamo sapere se ciò sarebbe avvenuto attraverso “Cronaca vera” o “Famiglia Cristiana”, due realtà che si attraggono e respingono come poli opposti o come polli gay. Certo non avevamo mai citato “Famiglia Cristiana” nelle nostre opere, anche perché non avremmo saputo cosa dire: dopo il lungo interregno di Don Zega non ci abbiamo più capito una sega.
Rileggere i nostri trionfi sul giornale che ha fatto degli eccessi una religione laica ci inorgoglisce più che se fossimo stati i proprietari di Laika, il primo caso di vivisezione nello spazio, e ci ha permesso di essere immortalati con una Leica ad imperitura memoria. Avremmo preferito però che il nostro servizio fosse nella pagina de “I misteri del sesso” e non in quella de “Un avvocato al vostro servizio”, rubrica nata grazie a un redattore di nome Agnelli, perché se le questioni legali riguardano una minoranza dei lettori, i coiti e i loro surrogati fanno parte del noto di ogni persona adulta e la rubrica pare sia la più letta di tutta la rivista. Ma una cosa è certa: dal nove agosto duemilaesei, oltre all’ecuadoregna di 156 chili che vince il titolo di “miss cicciona”, al bruto che uccide madre, sorella paraplegica e nonna di centouno anni, al pensionato esasperato che sgozza la moglie o al perito informatico che cerca di far perire la consorte col “Paraflu”, adducendo la scusa che credeva fosse un medicinale contro l’influenza, nel carrozzone della vita vera ci siamo anche noi.
E abbiamo tutta l’intenzione di rimanerci.

 

The Cronaca Vera files home